Startup story #1 - Foldcast
USI Startup Centre
16 Settembre 2024
Come carta, competenze approfondite e software dedicato possono aiutarci a rendere gli edifici in cemento più sostenibili e allo stesso tempo offrire maggiore libertà creativa agli architetti? Il team di Foldcast, una spin-off dell'USI, conosce la risposta. Fabio Amicarelli, uno dei co-fondatori e dottorando presso l'Accademia di architettura, racconta alcuni dettagli del loro percorso in questa breve intervista.
Come è iniziata la storia di Foldcast?
Il concetto iniziale di utilizzare la carta come materiale per i casseri, stampi utilizzati in edilizia per gettare elementi in cemento, nasce da anni di ricerca d'avanguardia condotta dalla Prof.ssa Ena Lloret Fritschi, poi sviluppata come parte del mio dottorato. Volevo creare qualcosa di concreto che potesse essere implementato nel settore e avere un impatto, quindi si potrebbe dire che avevo già un approccio imprenditoriale senza rendermene conto. Abbiamo iniziato con alcuni test su piccola scala circa un anno e mezzo fa e abbiamo dimostrato come piegare un foglio di carta molto sottile seguendo diversi pattern potesse renderlo più resistente alla pressione del materiale. I primi risultati sono stati molto incoraggianti anche dal punto di vista del design. Ci siamo innamorati di quelle forme e abbiamo deciso di continuare a lavorare al progetto. Il passo successivo è stata la domanda di brevetto sottomessa con il supporto del Technology Transfer Office dell'USI. Così è nata Foldcast.
Qual è la vostra visione per il progetto?
L'edilizia è un settore molto tradizionale. Tuttavia, la superficie edificata globale continua a crescere, così come la quantità di emissioni di CO2 che genera, il che crea la necessità di trovare nuove soluzioni. Siamo i pionieri nell'uso di stampi a base di carta e il nostro obiettivo è portare questo nuovo approccio nell'industria delle costruzioni in cemento, per consentire design architettonici migliori e edifici "più leggeri" che utilizzino le risorse in modo più efficiente.
Che feedback avete ricevuto dagli operatori del settore?
Fin dall'inizio abbiamo iniziato a coinvolgere diversi stakeholder: agenzie immobiliari, architetti e ingegneri. All'inizio, erano sorpresi dal fatto che, grazie alla nostra tecnologia proprietaria, gli inserti in carta potessero sostenere il peso del cemento, ma il nostro prototipo a grandezza naturale, creato con il gruppo Mueller-Steinag, leader nel settore del cemento, dimostra che funziona e che possiamo effettivamente costruire con questo approccio.
È la tua prima esperienza imprenditoriale, come è stato passare dall'essere un ricercatore a fondare una startup?
È stato sicuramente un grande passo e una sfida importante. Sono un architetto di formazione, quindi a livello imprenditoriale c'erano delle lacune che dovevo colmare. È un apprendimento costante. In questo senso, il supporto e l'aiuto ricevuti attraverso il corso Business Concept di Innosuisse, dal Boldbrain Startup Challenge e dall'USI Startup Centre sono stati fondamentali. Grazie a queste iniziative siamo riusciti a trasformare un progetto di ricerca in un progetto imprenditoriale. Anche la mia esperienza come calciatore professionista mi aiuta in questo percorso imprenditoriale. Mi ha insegnato come gestire la pressione, rimanere concentrato e trarre energia dalla competizione.
3 brevi domande per concludere:
- Come ricarichi le batterie? - Passando del tempo nella natura e viaggiando
- Come definiresti il tuo percorso imprenditoriale in una parola/frase? - Essere proattivo e imparare dagli errori
- Come affronti gli ostacoli? - Ricordandomi perché ho deciso di farlo e concentrandomi sul prossimo obiettivo
Per maggiori informazioni su Foldcast: https://www.startup.usi.ch/en/node/9520